RISCHI E INCOGNITE DELLA CULTURA VOODOO

È problema di questi giorni la destabilizzazione nell’area africana occidentale, fondamentalmente per mano russa in chiave anti-francese e anti-europea, con il tacito benestare di cinesi e statunitensi, pronti a coglierne vantaggi di predominio e controllo.

Questa dell’Africa è una vicenda che parte da un anno prima degli eventi ucraìni, ovvero quando i francesi, sentendosi traditi, smisero di armare il Donbass in chiave russa anti-NATO.

L’intenzione di innescare delle guerre di liberazione in quelle zone africane, in un tempo dove di colonie effettivamente non ne esistono più, oltre che per gli interessi differenziati di parte russa, cinese e americana, di rimbalzo non potrà che fomentare ulteriore immigrazione clandestina, trattandosi questa volta non tanto di immigrazione islamica, quanto invece di congreghe di tipo voodoo, che oltre a un razzismo dalla peculiarità sostitutiva, diventano un’arma in più proprio per quelle genti.

Per entrare nel merito del voodoo, diremmo anzitutto che tali pratiche dall’Africa si diffusero attraverso la migrazione degli schiavi nelle Americhe: per ciò che riguarda gli Stati Uniti, soprattutto dalla Louisiana, mentre per ciò che concerne America Centrale o Mar dei Caraibi, Cuba, Repubblica Dominicana, e soprattutto Haiti.

E’ possibile che da quelle zone il voodoo si sia diffuso anche altrove, ma laddove il dominio coloniale fu marcatamente britannico, può dirsi sia stato stroncato sul nascere, o comunque lasciato praticare in segretezza e senza destare troppe suggestioni.

Nelle colonie invece a dominazione spagnola, fu attenuato o trasformato grazie anche al connubio con certo cristianesimo.

Mentre nelle colonie a dominazione francese (ma non certo in tutte) dove oltretutto è sempre stata influente e lo è tuttora la presenza di certa massoneria, ne riscontriamo chiaramente il grado di decadenza, di anarchia, diremmo quasi di caos e inospitalità, di cui Haiti ne è l’esempio lampante.

Attraverso dei sigilli simbolici, il voodoo si caratterizza per l’evocazione volontaria di discutibili e intermedie entità, per giungerne di queste alla possessione, entità capaci di provocare, quasi come un’automazione, conseguenze tra le più imprevedibili.

Il richiamo è forte e autentico.

La sua controparte dovrebbe scaturire in base alla stessa potenza d’atto.

Ché forse non a caso certo razzismo sia tale perché è una concatenazione di più elementi a classificarlo, e non quindi dovuto unicamente al colore della pelle?

Ne potrebbe essere, la pelle, soltanto una mera identificazione.